Reale e Bufardeci rigettano l'ipotesi di variante col trucco e di attacco al Piano regolatore
«Villaggio:
tutto in regola»
«False
le affermazioni di Messina e dei consiglieri diessini»
Una tempesta in un bicchier d'acqua. L'amministrazione
comunale, nel caso il sindaco Titti Bufardeci e l'assessore Paolo Reale,
rigettano in toto l'accusa formulata dal presidente del Consiglio comunale,
Ferdinando Messina di variante col trucco per quanto riguarda la costruzione del
megavillaggio di Asparano-Ognina. La variante contestata da Messina in pratica
ampliava la zona di rispetto demaniale non solo per il villaggio di Asparano ma
per l'intero litorale, da Fontane Bianche a Isola. L'assessore Reale rigetta
anche i contenuti degli interventi dei consiglieri diessini Paolo Gulino ed
Ettore Di Giovanni che collegandosi all'accusa formulata da Messina, hanno ieri
sostenuto la tesi di uno stravolgimento radicale del Prg di cui «il colpo di
mano» sul litorale sarebbe stato l'anteprima.
«La variante portata in aula - dice Gulino - coinvolgendo aree come punta
Arenella che nulla hanno a che vedere con l'insediamento del villaggio
turistico, prospetta nuove attività edificatorie. Se poi si considera anche che
è stato commissionato un nuovo studio al Cresme, che presto sarà discusso dal
Consiglio, con il quale, facendone un uso strumentale, si triplicano nel nuovo
Prg le aree edificabili, appare chiaro l'intento di uno stravolgimento del Prg
che solo a parole è stato magnificato dal centro destra. Appaiono
mistificatorie le dichiarazioni dell'assessore Reale che ci accusa di non aver
cultura per comprendere. Come Ds invece ci opponiamo per evitare un ritorno al
passato che ci ha regalato una città urbanisticamente devastata».
«Certi toni e la reazione incontrata sulla variante relativi al villaggio
turistico - afferma Di Giovanni - la dicono lunga su cose si intende per
urbanistica scorrevole: si va avanti per varianti ed il Consiglio deve solo
approvare, quanto “contrattato” è intangibile e indiscutibile».
La replica è secca e francamente irrisoria delle tesi sostenute nell'accusa
contingente di Messina e complessiva di Gulino e Di Giovanni. «Resto
estremamente stupito da quanto dichiarato e sostenuto da Ferdinando Messina -
dice l'assessore Paolo Reale -. Lo stesso per quanto riguarda la fascia di
rispetto ha confuso lo schizzo presentato dalla ditta con la variante proposta
dall'ufficio tecnico, che è l'unica in discussione. Il grafico che è stato
fatto girare è solo il disegno di un privato. Per quanto ci riguarda neppure ci
si sogna di entrare in un discorso del genere, quello che è stato detto e
gravissimo. Come lo è il teorema formulato dai consiglieri diessini.
Stravolgimento del Prg? Guasti come nel passato? Ma di quale passato si parla,
se debbo pensare ai miei predecessori all'Urbanistica, gli ultimi due sono
proprio Di Giovanni e Gulino. Per il resto. Il Cresme è stato nominato da
Gulino ed è rimasto perchè l'amministrazione apprezza le competenze. Nessuno
ha pensato di commissionare uno studio per triplicare le aree edificabili, è
una assurdità anche questa. Come tutti sanno ad ottobre c'è stato il
censimento della popolazione e correttamente il Cresme ha proceduto ad
aggiornare il fabbisogno come peraltro rientra nel suo mandato. Nessun commento,
non ce n'è bisogno».
«Sono davvero amareggiato - dice infine il sindaco Buafrdeci - per queste
illazioni. Sono follie da turbe psichiche. Anche sull'ipotesi di nuovo
fabbisogno e lo studio Cresme si costruiscono discorsi deliranti. Sul nulla. Ho
dato io stesso copia di questo studio all'opposizione per chiedere anche il loro
parere, evidentemente per taluni la democrazia è un male».
Salvo Benanti