Polemica sulla variante al Prg, gli ambientalisti parlano di oltraggio a una zona destinata a verde naturalistico
Braccio di ferro sul villaggio |
Bufardeci:
«Era una discarica a cielo aperto, diventerà un paradiso»
Stasera il Consiglio comunale è chiamato a decidere sulla
variante al Piano regolatore che riguarda la zona C12 posta a nord
dell'agglomerato di Ognina. Più semplicemente il Consiglio è chiamato a
pronunciarsi sulla costruzione di un villaggio turistico che significherà
per i privati un investimento di un centinaio di miliardi, con la creazione di
circa 400 posti di lavoro, come ha puntualizzato il legale della società «Bluemarin
Hotels Sicilia Spa» nella richiesta formulata uifficialmente al sindaco per
ottenere proprio quella variante che oggi è al centro di un dibattito nel
capoluogo. Ci sono infatti gli ambientalisti che non condividono affatto questa
scelta e che chiedono alla Soprintendenza di porre un vincolo paesaggistico alla
zona. Non solo, gli stessi ambientalisti motivano le loro riserve, nel pezzo a
lato, e non lesinano critiche anche alla cessione gratuita da parte dei privati
di una vasta area al Comune, sempre nella zona Asparano-Ognina, per avere in
gestione solarium, piattaforme e altre strutture ricreative che da qui a due
anni sorgeranno nel sito. «La cessione al Comune di alcune aree da parte della
società che ha proposto la variante in cambio delle nuove previsioni
edificatorie non convince - dice Corrado Giuliano del Comitato Parchi - . Quelle
aree erano comunque tutte a destinazione di pubblica fruizione, ed il privato
non avrebbe comunque potuto trarre alcun utile dal loro sfruttamento».
Ancora una volta quindi un braccio di ferro fra amministrazione comunale e
ambientalisti, come è già avvenuto per il Santuario, per il parco Epipoli, per
il terzo ponte di Ortigia. «I siracusani debbono capire come su fatti così
importanti si facciano solo mistificazioni - afferma il sindaco Titti Bufardeci
-. A Giuliano chiedo cosa ha fatto lui e la sua amministrazione (Giuliano è
stato in passato assessore nella giunta Fatuzzo ndr) per quell'area di cui oggi
parla. Un'area che è una discarica a cielo aperto con inconvenienti igienici di
varia natura, con topi e altri animali a scorrazzare indisturbati con il
pericolo di malattie di ogni tipo. Giuliano visto tutto il suo amore per
Siracusa, vista la sua solerzia, cosa ha fatto per questo problema che come me
ha ereditato? Non ha fatto nulla, ha perseverato nella sua logica di città
mummificata, una logica che mi vedrà sempre, insieme alla mia Giunta, fiero
oppositore. La pre condizione per una città turistica è quella di costruire
grandi complessi turistici e di farlo in zone come quella del nostro litorale,
particolarmente vocata per questi insediamenti. Sono favorevole a queste
iniziative dell'imprenditoria privata naturalmente nel rispetto delle norme e
delle regole. Contesto nella maniera più convinta l'atteggiamento di
interdizione, di contrasto, di ostruzionismo su tutto che portano avanti
Giuliano e i suoi amici. Atteggiamento pervicace per gli insediamenti turistici,
ma distratto sul quell'urbanistica privata che di fatto ha dilaniato il
territorio. Il megavillaggio di Asparano? E' una occasione per la città. Non
solo, ma è anche una occasione che dà a Siracusa 140 mila metri quadri di
verde attrezzato a costo zero, oltre tutto l'indotto occupazionale ed economico
che una iniziativa di questo genere porta con sè».