espansione edilizia:

   Il Wwf ricorre al Tar contro la variante al Prg
per fermare l' insediamento all'Asparano


Il Wwf ci riprova: dopo avere contestato il rilascio della concessione edilizia per la costruzione del villaggio di Asparano che, come si ricorderà, riguarda per il momento aree non interessate dalla variante prevista nel Prg.
La protesta si è arenata in quanto il Tar non ha accordato la sospensiva (si attende la causa in merito) l'associazione ha presentato, qualche giorno fa, un nuovo ricorso, a firma del suo presidente Fulco Pratesi, contro l'assessorato regionale territorio e ambiente, il Comune di siracusa e la «Blumarin» che è la società che gestisce la realizzazione del villaggio. In sostanza, il Wwf, che è sostenuto nella battaglia anche dal Comitato Parchi, chiede l'annullamento di due provvedimenti che sono, nella fattispecie, quello da parte dell'assessorato regionale al territorio che ha approvato la variante al Prg presentata dal Comune aretuseo e quello con cui, nel settembre del 2002, si è costituito il Cru, Consiglio Regionale dell'Urbanistica. Intanto, c'è da dire che il villaggio è quasi ultimato e appare assai improbabile, a questo punto, una battuta di arresto dei lavori soprattutto in merito ad una concessione edilizia già rilasciata da tempo.
Il ricorso questa volta interessa la parte a mare. Consiste, come specificato in una nota dello stesso Wwf, nella cessione al Comune di un'area corrispondente all'incirca a Punta Asparano e nel suo parziale cambio di destinazione da «Verde naturalistico» a «Parco naturalistico costiero». L'amministrazione, rileva il Wwf, acconsente alla riduzione della fascia di rispetto per l'edificazione dagli attuali 230 metri circa al minimo di legge di 150 e nel cambio di destinazione dell'area situata fra il villaggio e il mare (denominata con la sigla F2c) da «Parco pubblico costiero attrezzato» in «parco turistico convenzionato» da riservare cioè, come recita la convenzione, «alla fruizione esclusiva del villaggio».
Il Wwf contesta che al momento dell'approvazione della variante erano state introdotte dagli uffici regionali, alcune prescrizioni tra cui la più importante riguarda l'obbligo di «cessione gratuita al pubblico» di un'ulteriore area non inferiore al 50% della zona costiera (la PSB1) antistante il villaggio.
Con il ricorso il Wwf ha, voluto, in definitiva, mettere in luce alcune contraddizioni sostanziali.
G.Am.

Articolo tratto da La Sicilia on line del 15/10/2003