Gli ambientalisti:

Così viene anche cancellata 
la struttura pubblica costiera !!!


Pubblichiamo uno stralcio dell'intervento del Comitato Parchi sulla vicenda della costruzione di un grande villaggio turistico nella zona di Asparano-Ognina. In particolare il Comitato Parchi si sofferma sulla vicenda che riguarda la variante al Piano regolatore e proprio su questo aspetto della vicenda nasce la polemica, come si evince dal testo che qui di seguito pubblichiamo:
Una delle poche aree miracolosamente salvate dall'abusivismo edilizio, sino ad oggi a piena e totale fruibilità della collettività, lungo una costa tradizionalmente di grande suggestione per i siracusani, tra Punta Arenella e Punta Sparano, rischia di essere asservita all'uso privato.
L'area stretta tra i due grandi agglomerati di edilizia abusiva irrisolta, verso sud l'agglomerato che soffoca il porticciolo di Ognina, verso nord l'altra città balneare spontanea, che assedia il lido Arenella, quella ristretta fascia, una delle ultime rimasta intatta, è oggetto di nuovi appetiti edificatori.
Una società alberghiera, la Blumarin Hotels Sicilia Spa, proprietaria di circa 174.000 mq, comprendenti sostanzialmente tutta l'area costiera, da punta Sparano sino all'ampia fascia destinata a C12, ha proposto all'amministrazione comunale, una variante che sostanzialmente:
1) cancella la destinazione a verde naturalistico data alla costa Punta Sparano, che consentiva, per tutelare l'uso pubblico, la libera fruizione del mare ed esclusivamente il mantenimento della viabilità pedonale. La variante proposta converte il verde naturalistico in parco naturalistico costiero, che ben poco ha di naturalistico. Là dove nulla poteva essere consentito, se non attività di fruizione costiera per la collettività, saranno consentite nuove piantumazioni di macchie erboree, opere di viabilità pedonale e ciclabile, opere di arredo urbano e solarium.

Una variante che:
2) cancella per la parte costiera tra Punta Sparano e Punta Arenella la destinazione attuale di Parco pubblico costiero attrezzato, che prevedeva soltanto nella parte a monte della linea di salvaguardia costiera gli interventi edificatori di maggiore intrusione (quali posti di ristoro, depositi servizi igienico sanitari, alloggi per la custodia), lasciando tutta quella parte a mare libera di edificazioni, alla totale fruizione pubblica.
Oggi la variante proposta converte quelle aree in due porzioni di cui una ad alto tasso insediativo e la seconda con previsioni dal carattere ambiguo e di manipolazione. Si prevede un'area, a ridosso dell'area da destinare ad insediamento turistico (C12), e sino alla linea dei 150 mt dal mare, denominata Parco turistico convenzionato, con previsioni di grande concentramento insediativo: campi da tennis, piscine, campo di calcetto, centro fitness polifunzionale, palestre con spogliatoi e depositi annessi, posti di ristorazione, attrezzature per lo spettacolo, teatri, spogliatoi, piste da ballo, strutture ludiche con cubature fino ad ieri irrealizzabili.

L'articolo è tratto da La Sicilia On-line del 27/02/2002. www.lasicilia.it