Divisioni su Asparano



Circa un mese fa, in merito alla variante di Asparano, l'associazione per la Difesa e Qualificazione delle Coste ha fatto pervenire alla Soprintendenza, al Cru e all'assessorato al Territorio una nota, perché venisse esaminata. Non si trattava di un semplice appello, ma di un richiamo a specifiche prescrizioni e si riferiva a un'area vincolata e sotto specifica tutela della locale Soprintendenza. «Già in occasione della precedente variante sulla normativa delle aree C12 -à sui legge nella nota - la Soprintendenza aveva disertato la seduta decisiva (quella in cui era stato modificato il primo parere negativo). In quel caso, addirittura, il nuovo orientamento era stato giustificato sostenendo l'inesistenza di vincoli quali quelli comunitari - asserzione, questa, gratuita e che, aggiungiamo, varrà l'impugnativa e la cancellazione della variante. «In entrambi i casi - ricorda l'associazione - la Soprintendenza si era in precedenza astenuta dal rendere il proprio parere sulle varianti prima dell'adozione da parte del Consiglio comunale, asserendo che questo sarebbe stato reso in sede di Cru. «L'organo di tutela - sostiene l'associazione - ha evitato di pronunziarsi lungo tutto l'iter. Nel nome del buon andamento della pubblica amministrazione, torniamo adesso a chiedere pubblicamente che il parere sulla variante di Asparano sia reso, che il rispetto delle norme di tutela sia fatto valere, e che ciò avvenga nei prossimi giorni , di modo che il Cru, o, eventualmente, l'assessore che dovrà sottoscrivere il decreto ne possa tenere conto e l'opinione pubblica, la quale per mesi ha variamente dibattuto su questa materia, possa finalmente sapere che cosa ne pensa la Soprintendenza».

Articolo tratto da La Sicilia on line del 04/06/2003