Divisioni su Asparano
Circa un mese fa, in merito alla variante di Asparano,
l'associazione per la Difesa e Qualificazione delle Coste ha fatto pervenire
alla Soprintendenza, al Cru e all'assessorato al Territorio una nota, perché
venisse esaminata. Non si trattava di un semplice appello, ma di un richiamo a
specifiche prescrizioni e si riferiva a un'area vincolata e sotto specifica
tutela della locale Soprintendenza. «Già in occasione della precedente
variante sulla normativa delle aree C12 -à sui legge nella nota - la
Soprintendenza aveva disertato la seduta decisiva (quella in cui era stato
modificato il primo parere negativo). In
quel caso, addirittura, il nuovo orientamento era stato giustificato sostenendo
l'inesistenza di vincoli quali quelli comunitari - asserzione, questa, gratuita
e che, aggiungiamo, varrà l'impugnativa e la cancellazione della variante. «In
entrambi i casi - ricorda l'associazione - la Soprintendenza si era in
precedenza astenuta dal rendere il proprio parere sulle varianti prima
dell'adozione da parte del Consiglio comunale, asserendo che questo sarebbe
stato reso in sede di Cru. «L'organo di tutela - sostiene l'associazione - ha
evitato di pronunziarsi lungo tutto l'iter. Nel nome del buon andamento della
pubblica amministrazione, torniamo adesso a chiedere pubblicamente che il parere
sulla variante di Asparano sia reso, che il rispetto delle norme di tutela sia fatto valere, e che ciò avvenga nei prossimi giorni , di modo che il Cru,
o, eventualmente, l'assessore che dovrà sottoscrivere il decreto ne possa
tenere conto e l'opinione pubblica, la quale per mesi ha variamente dibattuto su
questa materia, possa finalmente sapere che cosa ne pensa la Soprintendenza».