nuove opposizioni al «progetto villaggio»
«Anche
lidi artificiali
nella scogliera di Asparano»
Non c'è pace per il progetto della società «Blumarin» circa la realizzazione
di un villaggio turistico a ridosso della scogliera di contrada Asparano. Dopo
l'ennesima denuncia lanciata dalla neo associazione per la Difesa delle Coste
che punta il dito sulle leggi «aggirate» in materia di valutazione di impatto
ambientale per le opere dell'area demaniale, scende in campo, adesso, anche il
segretario dei Ds nel capoluogo Filippo De Martino, il quale sceglie di
accodarsi alle forti perplessità già evidenziate dagli ambientalisti in merito
al progetto . «Non sappiamo se le forze politiche e sociali di Siracusa siano a
conoscenza del fatto che presso la capitaneria di Porto di Siracusa è stata
presentata una richiesta di concessione demaniale marittima da parte della
società «Blumarin Hotels Sicilia SpA in zona Arenella-Asparano - rileva De
Martino - la richiesta riguarda una lunga striscia di costa che va dal lido
Arenella e precisamente dal lido dell'Aereonautica sino a tutta l'insenatura
dopo il piccolo promontorio di punta Arenella».
Territorio che, evidenzia De Martino, comprenderebbe la terra ferma per una
profondità di 50 metri e lo specchio di mare antistante per altri 150. «Lo
scopo della concessione - sottolinea il diessino - è quello di realizzare
alcuni «solarium» collegati con una rete di stradelle , con bar, docce e
servizi. Sulla costa inoltre - precisa De Martino - è previsto il deposito di
tonnellate di sabbia per la realizzazione, dunque, di lidi artificiali e di due
«pennelli» a mare presumibilmente in materiale roccioso a formare una sorta di
porticciolo nella insenatura limitrofa a Punta Arenella». A questo punto il
diessino affronta il primo punto di domanda. «Mi chiedo - dice - se non siamo
di fronte ad un ulteriore sconvolgimento profondo della natura circostante,
quell'habitat particolare e irripetibile per la salvaguardia del quale la città
si è già mobilitata con grande energia nel tentativo di limitare quanto più
possibile i danni da scelte miopi dell'attuale amministrazione comunale».
«Mi chiedo - dice ancora De Martino - se l'intervento richiesto non sia in
netto contrasto con l'ordinanza del dicembre 2001 dell'assessorato regionale ai
beni culturali che sollecita «l'integrità dell'habitat dotato di caratteri
infungibili che necessitano di adeguata conservazione».
G. Am.