Il
villaggio di Asparano va avanti
No
dell'ufficio urbanistica alle opposizioni ambientaliste
Rigettate dall'ufficio urbanistica del Comune le osservazioni
di quattro privati alla variante che interessa la costruzione di un villaggio
turistico ad Asparano, su iniziativa della società Blumarin. Questa la notizia
trapelata ieri dalle calde e semideserte stanze di palazzo Vermexio. Per
commentarla un interlocutore d'eccezione. Si tratta di Benito Bolognese,
presidente della commissione urbanistica, che raccoglie l'invito del nostro
giornale e rompe il suo silenzio sulla vicenda del villaggio turistico ad
Asparano. Bolognese infatti si è sempre rifiutato di fare commenti sul
villaggio e sulle varie prese di posizione, pur trovandosi in condizione di
assoluto privilegio visto che la commissione urbanistica da lui presieduta ha
trattato direttamente l'iter burocratico. «Non vorrei essere scortese - dice
Bolognese - ma non voglio parlare del villaggio di Asparano. E' una linea di
condotta che mi sono imposto e fino ad oggi ho preferito tacere».
– Ma il suo ruolo istituzionale la obbliga a fare chiarezza e non a
tacere
«Chiarezza? Ma cosa bisogna chiarire? Una società ha fatto diventare
operativa una zona C12, una zona dove da secoli si sa che debbono sorgere
insediamenti turistico-alberghieri. C'è stata una pratica portata avanti e una
variante per consentire uno sviluppo a mare del villaggio, una variante che non
creerà nessun impatto e che in ogni caso garantirà l'assoluta fruibilità del
sito, ammesso che oggi questo sito sia fruibile».
– Cosa vuol dire
«Ma lei ha mai visto qualcuno fare il bagno a Punta Asparano? E' una
zona di difficile fruizione, anzi dico di più, è una zona inaccessibile».
– Torniamo alla variante su cui oggi c'è la protesta degli
ambientalisti
«Non mi faccia trappole. Le ho detto che non ne voglio parlare. E poi
di quali ambientalisti parla? Se io rispondo ale sue domande è chiaro che sta
parlando Benito Bolognese, presidente pro tempore della commissione urbanistica.
Questi signori che si rifugiano dietro una sigla nata dall'oggi al domani chi
sono? Forse gli stessi che sulla vicenda della tonnicoltura hanno taciuto? Gli
stessi che hanno costruito il mostruoso megaparcheggio di passeggio Talete?»
– Atteniamoci al tema. Parliamo del villaggio. Sono iniziati i lavori
«Non so se sono iniziati i lavori, so che il Consiglio comunale ha
votato praticamente all'unanimità il progetto e la variante. So che
l'amministrazione comunale punta sulla precondizione delle strutture ricettive
per promuovere l'industria turismo a Siracusa. So che solo in maniera
pretestuosa si può essere contro a una struttura che ci darà duemila presenze
giornaliere con almeno 500 persone occupate a regime».
– L'ufficio urbanistica ha rigettato le osservazioni presentate dai
privati. Perché?
«Evidentemente i ricorsi erano carenti di motivazioni, o le
motivazioni addotte non tenevano conto di alcuni piccoli particolari: la volontà
sovrana del Consiglio comunale, le indicazioni contenute nello schema di massima
del Prg e via dicendo. Ma ripeto non mi interessa far polemica e non voglio
parlare sulla vicenda del villaggio che ritengo corretta e lineare, fuori
discussione insomma. Tirata in ballo solo per sterili polemiche sotto
l'ombrellone».
S.B.
«Più
cose si fanno
e più si progredisce?»
Non mi pare sereno il Sindaco Bufardeci,
quando reagisce con eccesso di acrimonia e qualche spruzzo di arroganza alle
critiche di un Comitato spontaneo che vuole salvaguardare i diritti
dell'ambiente ad Asparano. Cosa vogliono, in fondo, queste persone, alcune delle
quali, peraltro, abbastanza note (ahi, ahi, Titti) e comunque impegnate da
sempre a favore della città di Archimede? Vogliono che lo sviluppo delle nostre
contrade sia ecosostenibile. E mi pare che anche il Sindaco Bufardeci, in
questo, preconizzi la stessa cosa, anzi sbandieri alcune meritorie intraprese
dalla sua Amministrazione come carta di credito per accedere al medesimo club. E
vogliono, altresì, che l'eterno ricatto del posto di lavoro non si trasformi in
una trappola per sprovveduti, a favore di un'operazione speculativa, che, pur di
guadagnare in tempo limitato (trent'anni? o egoismo del nostro tempo!) rischi di
precludere per sempre una fruizione estetica, e non solo, del litorale in
questione.
E il Sindaco Bufardeci non può non tenerne conto, visti i precedenti, antichi e
recenti. Siamo, infatti, sicuri che la ricchezza, pervasiva e diffusa, che si
ipotizza, non sia, invece, solo la mancia a chi accetta di sacrificare, dopo le
coste del nord della Provincia al dio Industria, anche quelle più meridionali
ai nuovi falsi profeti, che invocano il dio Turismo, come loro garante? E
comunque, è lecito interrogarsi se una parcellizzazione degli interventi,
nell'ambito della promozione, che tutti vogliamo, del nostro territorio, non
vada, esattamente, nel senso opposto rispetto a quello voluto dallo stesso
Sindaco? Non mi pare neppure che possano essere invocati come argomenti a favore
dell'insediamento l'appartenenza dei terreni ai privati e la pretesa
inconsistenza numerica degli oppositori. Il primo, perché non cambia niente, il
secondo, perché la maggioranza silenziosa dei cittadini non si scalda né per
l'una né per l'altra tesi: attende, solamente, rassegnata, l'evoluzione di
eventi, di cui non si sente protagonista.
E allora? Non sarebbe più saggio ridimensionare un pragmatismo senza bussola,
per il quale ci si convince spesso che più cose si fanno e più si progredisce,
e fermarsi un attimo da persone civili e responsabili, quali riconosciamo sono
tutti gli attori della vicenda, a riflettere e a confrontarsi, magari in un
pubblico dibattito?
on. Egidio Ortisi
«Bisogna revocare quella variante»
Sono quattro le osservazioni presentate sulla
variante e sul villaggio ad Asparano da associazione ambientaliste sulla
delibera approvata dal Consiglio comunale il quattro marzo di quest'anno.
Prima osservazione E' del Wwf che segnala come la variante in argomento ha
operato una sostanziale variazione alla normativa tecnica di attuazione del Prg.
Per questo chiede il rigetto in toto della variante, di volere estendere
attraverso una nuova variante, la destinazione a verde naturalistico all'area già
F2c ora prevista come Psb1.
Seconda osservazioneLegambiente chiede la revoca della variante e in via
subordinata di stralciare la stessa con la modifica della zona precedentemente
normata come F2c in due aree: un parco turistico convenzionato e una zona
costiera di uso pubblico da riservare ad uso esclusivo della società che ha
chiesto la variante destinando la zona stessa ad esclusivo uso pubblico.
Terza osservazioneIl Comitato parchi chiede che la Soprintendenza concordi
preventivamente i criteri per la variante, di rigettare e revocare la richiesta
di variante, di assicurare comunque la libera fruizione degli accessi, mantenere
ferma l'attuale linea di salvaguardia costiera con destinazione F2c e verde
naturalistico.
Quarta osservazioneLa Lipu chiede che la variante venga respinta, di estendere a
tutta l'area in oggetto la destinazione di verde naturalistico, di mantenere la
destinazione a verde naturalistico secondo le attuali previsioni, di mantenere
la fascia di rispetto nei limiti esistenti.
S. B.
«In linea con le scelte del Prg»
L'ufficio urbanistica, come anticipato nel pezzo di apertura di questa pagina,
ha di fatto rigettato con le sue controdeduzioni le osservazioni fatte da Wwf,
Legambiente, Lipu e Comitato parchi. Queste le motivazioni che naturalmente sono
sintetizzate.
Prima osservazioneL'ufficio ha proposto parere favorevole alla
proposta della Blumarin, opportunamente conformandola all'interesse pubblico,
per coerenza con le direttive dello schema di massima del Prg laddove si dice «che
per la parte costiera lungo la battigia occorre recuperare la balneabilità con
interventi che ne rispettino i caratteri naturali ed ambientali. Il parco non
deve essere oggetto di mero interesse specialistico, ma anche un servizio per la
popolazione residente». Ancora la fascia costiera, coincidente con la Psb1
oggetto di variante, è stata sostituita coi limiti imposti dalla legge.
Seconda osservazioneL'ufficio terrà conto in sede di revisione
del nuovo Prg in itinere di quanto evidenziato in questo ricorso compatibilmente
con la linea d'indirizzo programmatica espressa nello schema di massima del Prg.
Va rilevato infine il preminente ed indiscutibile interesse pubblico ad
acquisire un'area di ben 130 mila metri quadrati che la società Blumarin si è
addirittura impegnata ad attrezzare per rendere possibile e concreta la
fruizione del mare.
Terza osservazioneL'ufficio la respinge dopo un'articolata
disamina che si conclude con l'affermazione che «la variante proposta consente
al privato di poter utilizzare al meglio l'area ricadente in zona F2c e alla
pubblica collettività di godere sia di parte della F2c che della totalità
della zona VN interessata all'intervento in maniera efficace.
Quarta osservazioneQuesto ricorso è rigettato perchè arrivato
fuori dai termini consentiti.