«Il villaggio turistico potrebbe dare solo lustro alla città. Nessuna turbativa ambientale e nessuna speculazione»
«Appena fai, ti stroncano...»
Amaro sfogo del sindaco per le polemiche sull'Asparano

"Non riesco a comprendere perché nel momento del massimo rilancio di Siracusa, fenomeno innegabile, oggetto di attenzione anche di celebri riviste e quotidiani, c'è sempre qualcuno che rema contro, che tende alla mummificazione della città e a frenare le occasioni di sviluppo vero e concreto". Il sindaco di Siracusa, dopo l'offensiva lanciata dal neo Comitato per la difesa delle Coste, non ci sta. Sceglie di replicare, di fare chiarezza, punto per punto, su tutte le contestazioni fatte all'amministrazione, in materia di realizzazione del villaggio turistico in zona Asparano. E lo fa non senza riservare una stilettata all'indirizzo di "tutti coloro i quali non appena si tenta di mettere in piedi una iniziativa valida, pensano bene di far sorgere un Comitato spontaneo ad hoc, che non è mai propositivo ma solo di mera critica e fine a se stesso".
- L'accusano di avere svenduto l'Asparano.
"Non solo non abbiamo svenduto l'Asparano ma, anzi, stiamo rilanciando lo sviluppo di aree che, ancorché di notevole pregio ambientale, per decenni sono rimaste abbandonate al degrado e all'incuria. La costruzione del nuovo villaggio turistico, diciamolo subito, non preclude l'uso pubblico della costa antistante la zona in oggetto. Questa stessa area, infatti, non viene impegnata nella sua totalità dal nuovo insediamento turistico".
- Quest'area sarà ancora fruibile liberamente dai cittadini?
"Occorre rammentare un particolare fondamentale e cioè che l'area non risulta affatto libera, in quanto proprietà privata e come tale il proprietario avrebbe potuto recintarla quando voleva. Le amministrazioni passate non hanno fatto nulla per attuare la normativa prevista. Dunque, l'area che il privato si è impegnato a cedere all'amministrazione comunale, parliamo di circa 130.000 metri di terreno, non è di uso pubblico, ma è privata. In definitiva, il fatto che finora il cittadino ne abbia abusato come terra di nessuno non vuol dire affatto che tale area sia di uso pubblico. Diverso è naturalmente ciò che riguarda, l'uso della battigia che è, e sempre sarà, pubblico, non è così per il territorio retrostante che è di uso privato così come lo era, ribadisco, nel passato".
- Quali sono allora le finalità dell'amministrazione in relazione a quest'area?
"E' nostra intenzione realizzare un nuovo Parco naturalistico costiero che garantisca la morfologia e la conservazione naturale dei luoghi. La nostra posizione è di salvaguardia assoluta dell'ambiente, vigileremo affinché tutto l'habitat e l'humus del terreno rimangano assolutamente, non solo inalterati ma vengano anche valorizzati. Nel Parco abbiamo previsto infatti, solo l'istallazione di strutture minime, amovibili quali può essere ad esempio, un solarium, per garantire una maggiore fruibilità del mare dello stesso Parco, così come stabilito dalla legge regionale numero 78 del '76".
- Quali decisioni sono state prese, dunque, per i terreni che diventeranno di proprietà comunale?
"L'ente pubblico potrà decidere se lasciarli alla libera fruizione o consentire la loro utilizzazione anche attraverso convenzione con associazioni ambientalistiche o, ancora a privati interessati alla loro gestione. Tutto sarà comunque, sempre sotto il controllo dell'amministrazione".
- Un commento sulle aree C12, destinate cioè ad insediamento turistico, c'è chi dice che andrebbero riviste.
"Non abbiamo deliberato l'individuazione di nuove aree urbanisticamente designate C12 ma abbiamo, invece, confermato le cinque già esistenti da decenni che erano normate in maniera tale da comportare la totale inedificabilità di fatto, cito il lotto minimo di 50.000 metri , tant'è che non si è mai presentato nessuno a proporre un nuovo insediamento turistico. Vorrei precisare, a questo proposito, che con la vecchia norma le aree C12 si estendevano fino al mare precludendo di fatto la libera fruibilità della costa. Con la nuova norma, le aree antistanti le C12, comprese nella fascia di salvaguardia costiera di 150 metri (che oggi si chiamano PSB1 ndr) diventeranno di uso pubblico per la fruizione della costa attraverso piani convenzionali la cui estensione ridotta consentirà una maggiore permeabilità verso il mare".
- Quali scopi si prefigge l'amministrazione?
"Vogliamo una armoniosa gestione di quest'area a tutt'oggi abbandonata, attraverso la realizzazione di una struttura turistica i cui titolari, che non diventeranno certo i proprietari della costa, realizzino a loro spese, quei servizi utili ad una maggiore fruibilità del mare da parte dei cittadini. Un concetto che è esattamente l'opposto di quello che qualcuno sostiene".
- I villaggi turistici sono stati paragonati alle raffinerie e definiti cattedrali nel deserto, città nelle città, perché non sarebbero un vero volano dello sviluppo economico-occupazionale.
"C'è anche chi dice che sarà una attività stagionale ma, sappiano tutti che il sud offre un clima talmente mite per la maggior parte dell'anno da attirare da sempre numerosi turisti, del nord Europa specialmente. Mi chiedo, come è possibile negare l'indotto conseguente all'insediamento di un nuovo villaggio turistico? Nella vicina Ragusa il fiorire di nuove strutture alberghiere ha comportato un ritorno economico evidente anche occupazionale. Abbiamo mille studenti all'alberghiero, professionalità già formate, che se non creiamo occasioni di lavoro, saranno costretti ad emigrare".
Graziella Ambrogio

L'articolo è tratto da La Sicilia On-line del 03/08/2002