La realizzazione del villaggio turistico prevista nel nuovo Prg continua a suscitare polemiche e perplessità
«L'Asparano non è in svendita!!!»
Per difendere la costa scende in campo anche l'«intellighenzia»
L'Asparano è in svendita. La costruzione di un villaggio
turistico nella zona, su iniziativa della società Alpitour rischia di togliere
ai cittadini uno dei pochissimi tratti di costa rimasti liberi. E' quanto
afferma una durissima nota del neo Comitato per la difesa delle Coste. Ma il Cdc minaccia anche una serie di convegni di studi,
dibattiti popolari e manifestazioni pubbliche sulla spinosa questione, a partire
da settembre. Tra i promotori dell'attacco alla variante sul Prg in merito, che
dovrà passare, a breve tra le maglie della Giunta comunale, figurano alcuni tra
i principali esponenti dell'"intellighenzia" siracusana.
L'avvocato Corrado Piccione, memoria storica della città, Paolo Giansiracusa,
presidente uscente dell'Apit, l'avvocato Giuseppe Bruno, lo studioso Giuseppe
Palermo e ancora, il senatore, ex campione subacqueo, Antonio Maiorca. Il
Comitato, inoltre, si propone di riunire, in vista di un'azione comune, singoli
cittadini e associazioni che condividano "pur nella diversità delle
valutazioni e degli orientamenti" preoccupazioni e timori per il futuro
delle coste siracusane. "Secondo la variante, la parte centrale del golfo
diverrebbe di "fruizione esclusiva" del villaggio - annota il
manifesto - è questo il solo testo e non le dichiarazioni promozionali degli
sponsor, ad avere valore sul piano legale. L'area che, ai margini, la società
offre di cedere al Comune è già di uso pubblico e non potrà mai essere
attrezzata come viene promesso perché tutti gli interventi proposti, solarium o
servizi, sono vietati tassativamente da leggi regionali di tutela.
Stando al testo della variante poi, nemmeno la gratuità dell'accesso a
quest'area è garantita in modo certo e permanente, ed un emendamento, in tal
senso è stato respinto dal Consiglio. Si tratta del resto - sostiene il
Comitato - di una politica coerente. Con un'altra variante votata da poco è
stato soppresso dalle norme urbanistiche per tutte le aree C12, destinate agli
insediamenti turistici, l'obbligo, presente finora, secondo cui "nei piani
di lottizzazione dovrà essere assicurata la pubblica fruibilità della
costa". Questo elementare diritto di tutti non sarà garantito dalla nuova
disciplina". La nota esprime anche un certo scetticismo in relazione al
ventilato progresso economico che dovrebbe scaturire dalla nascita di nuovi
insediamenti alberghieri.
"Non ripetiamo gli errori del passato - annota il Comitato - i villaggi
turistici, specialmente se gestiti da gruppi estranei alla città hanno una
ricaduta bassissima sull'economia locale e sono stati giustamente paragonati
alle raffinerie che hanno devastato tanta parte delle nostre coste. I profitti,
se ci saranno, andranno fuori Siracusa e le perdite per l'ambiente, la qualità
della vita, l'uso pubblico del mare, il turismo vero e durevole saranno tutte
della città". "Le nostre coste sono le reliquie della nostra storia -
afferma Piccione - l'opinione pubblica siracusana deve reagire, ci giungono da
ogni parte sollecitazioni a proseguire questa battaglia. Sappiamo già che
interessi molto solidi si opporranno, ma la nostra volontà sarà più
forte". Intanto, Nino Zito, uno dei consiglieri comunali, firmatario dei
due emendamenti sulla tematica presentati in seno alla Giunta, proporrà una
interrogazione sulla questione Asparano nel corso della prossima riunione del
consiglio comunale che avrà luogo domani nella sede dell'Isisc.
Graziella Ambrogio.