Legambiente chiede al consiglio comunale di tutelare la costa siracusana da nuovi assalti speculativi
a cura dI legambiente Siracusa
Il Consiglio comunale di Siracusa, nella seduta del 01/07/02, ha respinto le osservazioni/opposizione presentate dalla Legambiente di Siracusa contro la variante urbanistica relativa alla normativa di attuazione delle zone C 12, destinate alla ricettività turistica, e alla loro riperimetrazione.
All’esito della votazione di ieri esce sostanzialmente confermata la citata variante, che – come si ricorderà - attraverso l’opportuna variazione di alcune destinazioni urbanistiche e la riduzione del lotto minimo d’intervento per le aree C12 dagli attuali 50.000 mq a 15.000 mq, consente più facili e più disordinate edificazioni lungo la costa siracusana, nonché l’utilizzo indiscriminato e privatistico della fascia di salvaguardia costiera. Si tratta, in concreto, dell’estensione degli effetti della c.d. variante Asparano alle altre zone C12 previste dal vigente Piano Regolatore Generale di Siracusa.
Al Consiglio comunale si chiedeva di ritirare la variante o quantomeno di modificarla garantendo il rispetto di minime condizioni di compatibilità ambientale per i futuri insediamenti turistici. Sebbene la preoccupazione di uno sviluppo turistico sostenibile per la città sia affiorata nel corso del dibattito consiliare, il voto finale non lascia adito ad interpretazioni di sorta.
Un provvedimento, quello votato ieri, che è tanto più grave se si considera che – come le osservazioni mettevano in evidenza - tre di queste aree C12 (quelle poste in prossimità di "Punta della Mola", "Punta Tavola" e "Terrauzza-Tonnara") ricadono all’interno della Penisola Maddalena, un’area che oltre ad essere stata vincolata dalla Soprintendenza per le sue caratteristiche archeologiche, geomorfologiche e naturalistiche, è interessata da procedimenti di valorizzazione e protezione attraverso l’istituzione di una riserva marina.
Appare poi assolutamente oscura la determinazione, assunta dal Consiglio comunale su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Reale, di lasciare decidere, di volta in volta, ai tecnici dei competenti uffici comunali se imporre o meno ai proprietari delle aree C12 il lotto minimo d’intervento. Ora, a parte l’eccentricità del conferimento a tecnici comunali di un potere di pianificazione urbanistica che non trova riscontro nella normativa vigente in materia, ci si chiede: sulla base di quali criteri e in nome di quali principi dovrebbe essere imposto un lotto minimo d’intervento piuttosto che un altro? la tutela ambientale di aree di particolare pregio costituirebbe eventualmente uno di questi criteri? non si rischia di creare gravi e arbitrarie discriminazioni tra i proprietari di dette aree?
Insomma, grande è la confusione sotto il cielo … e quando si parla di sviluppo urbanistico della città di Siracusa non è certo un bel segnale.
La sensazione è che ancora una volta le ragioni di un turismo sostenibile, rispettoso del territorio cedano il passo ad ipotesi di sviluppo urbanistico irrazionali e non pianificate, che inseguono modelli economici superati e inadeguati alla ricchezza del nostro territorio.
Ancora una volta le indicazioni contenute nel progetto di massima della variante generale al PRG – che individua nella riqualificazione dell’esistente e nella valorizzazione delle risorse ambientali la chiave di uno sviluppo turistico sostenibile e durevole - vengono disattese dallo stesso Consiglio comunale che, appena un anno fa, le aveva approvate.
Si spera che, nella fase finale di approvazione della proposta di revisione del PRG, il Consiglio comunale, accogliendo la proposta del Prof. Gabrielli, modifichi questa impostazione.
In vista dell’imminente dibattito che seguirà alle numerose osservazioni presentate dalle associazioni ambientaliste contro la variante all’Asparano, la Legambiente di Siracusa chiede a tutti i cittadini di mobilitarsi per difendere il diritto a fruire liberamente delle coste siracusane e per chiedere al Consiglio comunale di tutelarle da nuovi assalti speculativi.