Villaggio, accuse a Fi  
Bellucci: «Non meritano risposte»

L'associazione culturale Modem spara a zero sul megavillaggio turistico ad Asparano e chiama in causa al riguardo un'operazione che sarebbe tutta del Polo, anzi di esponenti di Forza Italia che a loro rigettano sdegnosamente una accusa «che non merita nemmeno un commento».
«Questo non è un caso qualsiasi, appartiene al nuovo corso voluto dal Polo delle libertà con in testa il governatore siciliano Cuffaro: la svendita delle nostre coste - dice in una nota l'associazione Modem -. E a Siracusa il governo della città si è immediatamente premurata di offrire uno dei gioielli più belli. La società Blumarin, rappresentata da G. Lavaggi e in prima istanza da Di Stefano (Albergo Roma) pare abbia al proprio interno lo stesso sindaco Bufardeci, la Prestigiacomo e Bellucci, e sia dentro una delle scatole Fininvest (chiamasi conflitto d'interessi?). In pratica questi cementificheranno tutto: la costa, la scogliera, le aree interne, tutto. E non dicono, e non hanno fatto una valutazione di impatto ambientale, che 2000 posti letto infatti pongono a tutta l'area, già abbondantemente antropizzata a causa dell'abusivismo costiero che gli stessi si apprestano a sanare, problemi di infrastrutture a dir poco apocalittici. Cosa faranno per rendere fruibile quell'area che già nelle nostre estati ci procura tante file? Un'autostrada? Un nuovo acquedotto? Un centro commerciale e poi... e la spazzatura. Cosa faranno...
«Quale sarà il volto di quel posto alla fine di tutto questo, in che cosa si differenzierà da un altro qualsiasi villaggio turistico... Quale terra stiamo lasciando ai nostri figli... Quale altro mondo è possibile se... L'assurdità è che si vogliono cancellare definitivamente i tratti genetici di questo territorio «riminizzandolo». Non è difficile capire come questo richieda un turismo di altra natura rivolto piuttosto alle archeologie, alle architetture, ai paesaggi, ed al quale offrire l'integrità dei luoghi che hanno fatto tanta storia del mondo! Non un albergo da 2.000 posti ma cento alberghi da 20 posti distribuiti nel territorio. Abbiamo rimproverato la scelta industriale fatta dalle generazioni precedenti negli anni '50. Questa è ancora più grave perché non ha nemmeno un futuro, non potrà che durare qualche anno giusto la costruzione e devastazione di quel territorio. Si tratta di ignorante cecità unita allo squallido tentativo di appropriazione di un bene di tutti. Ma come si fa a non capire! Facciamo un esempio: la Regione Toscana venderebbe ad un privato la Maremma? Che fine faranno quelle splendide calette sito originario di una di quelle civiltà che amò tanto la propria terra da non costituirla ma abitarla seguendone la sua naturale conformazione? Quale offesa e quale torto più grande a questa memoria che ci coinvolge tutti. Quale folle con a disposizione un bene così straordinario sarebbe disponibile a farne scempio a questo modo... Ricordatevi di Megara e di Tapsos, ancora più chiaro, porta sfiga...Ed infine ricordiamoci che i villaggi turistici non portano denaro alla città perché tutto viene consumato al suo interno».
La replica è lapidaria. «La battuta che lei mi riferisce - afferma il coordinatore di Forza Italia, Angelo Bellucci - è tanto falsa da non meritare un commento».
S. B.

Articolo tratto da La Sicilia On-line del 13/03/2002. www.lasicilia.it